Nove maggio
08/05/2024 15:37 inIntroduzione
Giovedì sera, 7 novembre 2019, in compagnia, ridendo e scherzando, smanettando sulle clip al computer per l'ennesimo video-ricordo, sotto la luce calda della mia camera, ci sono tante cose: Una sedia rossa in vimini che ha visto la fine l'anno successivo, un posacenere e l'odore di caffè che fa da sfondo, il tutto immortalato da una fotocamera compatta a pellicola dai colori saturi, e anche mossa - era il periodo delle grandi sperimentazioni a livello fotografico - ma che esprime tutta la vita che c'era quella sera e quell'anno. L'anno in cui tutto è cambiato - e, un pezzo per volta, è caduto precipitosamente verso il basso.
Quella sera rappresentò un lento degradarsi di speranze e di sogni collettivi. La fine di un enorme viaggio, durato ad oggi, quattordici anni.
Un passo indietro
Per capire cosa è accaduto in questi quattordici anni e per raccontare questa storia, dobbiamo ritornare al punto in cui è cominciata: nel 2010.
Quell’anno, per certi versi ormai lontanissimo, è fondamentale per capire il cambiamento che è iniziato, a piccoli passi, in ognuno di noi, nel nostro quotidiano.
I social, che cominciarono a farsi strada in maniera sempre più attiva, ci abituarono a un crescendo esponenziale di vita sempre più frenetica e tempi sempre più veloci, rimbalzando da un computer all’altro e poco tempo dopo, con gli smartphone che cominciarono a prendere piede, nei due anni immediatamente successivi.
In contemporanea, nel 2011, si fece strada anche la prima stagione di Masterchef Italia, di cui le successive due stagioni sono state il fulcro dei tanti meme che negli anni a venire sono stati parte integrante del web.
Il pieno della vita social
Mentre smartphone e siti responsivi si facevano sempre più avanti, su Internet e sui social si avviò una vera e propria rivoluzione: gli smartphone diventarono protagonisti indiscussi delle nostre serate, condividendo foto, e successivamente anche video, di ciò che mangiavamo, degli amici, ma divenne, in particolar modo, una vetrina dove dar luogo al nostro lato più intimo, sia fisico che mentale, liberando stili fotografici che in futuro sono diventati ben presto delle vere e proprie mode, come il famigerato selfie o le foto in costume mettendo in mostra un esibizionismo che fino a quel momento era rimasto celato nella nostra mente.
Le serie TV, Napoli e la musica
Nel 2012 cominciarono i provini per una delle serie più belle realizzate da Sky: Gomorra. Anche in questo caso, l’influenza di quegli anni, - come ogni prodotto artistico figlio di quella specifica epoca in cui è realizzato – è ben marcata in quella serie, e, poco dopo la sua realizzazione e successiva messa in onda, nel 2014, la sua essenza rimbalzò ben presto sui social, in primis su YouTube, con le parodie dei The Jackal e molti altri artisti che si ispirarono su quel filone, dando alla città di Napoli in particolare un aspetto social, non esente da critiche negative.
Questo legame tra l’esposizione della vita quotidiana di Napoli venne messa in risalto in particolar modo, circa tre anni dopo, da Liberato, il 14 febbraio 2017, con il suo primo videoclip Nove maggio, e altri singoli successivi, in cui si intrecciarono particolari aspetti su questioni come l’amore, la napoletanità, la distanza e la fine delle relazioni, ma soprattutto, Napoli. I social, di lì a poco, avrebbero dato ben presto la caccia al cantante misterioso.
Gli ultimi anni e gli eventi correlati
Mentre il pieno della vita scorreva nelle serate dei pub, in modo ordinario, portando a corredo sempre qualche fenomeno del web, come il compianto YouTubo Anche Io, 130 in autostrada, Young Signorino, Ciaone e così via, nel 2019, sulle note di No Man No Cry, ci fu la protesta di Greta Thunberg per il cambiamento climatico, e il destino sulla produzione di posate in plastica sembrò avere vita breve, almeno fino a quel giorno. Tuttavia, ricollegandosi al discorso di Masterchef, nella stagione 8 ci fu una prova in cui i concorrenti dovevano preparare delle pietanze in stile home delivery con tanto di tablet. Un presagio di ciò che sarebbe accaduto nel 2020?
Le brutte intenzioni, la maleducazione
La fine di quest’epoca si conclude definitivamente il 9 marzo 2020, con l’inizio del lockdown, un mese dopo quel Sanremo con il litigio tra Morgan & Bugo, il primo di quattro festival con Amadeus alla conduzione (quello di quest’anno, lo ricordiamo, è stato l’ultimo). Tutti noi viviamo momenti di spaesamento e distacco dalla realtà, di difficoltà e pensieri incerti sul futuro, ma anche un momento in cui sono nati nuovi progetti. Il mio sito web fotografico, per esempio, ha visto la luce proprio il 9 maggio 2020, giorno in cui si respirava ancora aria di chiusure e di incertezze a causa della pandemia.
Tuttavia, anche se ad oggi quel ricordo ci sembra lontano, c’è da dire che anche l’incubo peggiore è finito, ma ha lasciato segni evidenti di rotture nei confronti delle relazioni, del mondo e nella società. La sensazione di non ritornare più come a quei tempi, ad oggi, duole ammetterlo, era vera.
Nove maggio, m'hê lassat' E m'hê scurdat'