Nessun giorno vi cancellerà dalla memoria del tempo
19/01/2024 19:02 in AppuntiSembra una frase di poco conto, quella di Virgilio, esposta a Ground Zero, a New York, ma non lo è.
Quella frase è parte integrante di ogni momento particolare - che sia positivo, negativo o entrambe le cose - presente nelle nostre vite e che ci ha cambiato per sempre.
Ed è proprio il mio caso.
Oggi ho camminato tanto, troppo, al punto tale che i miei piedi ormai erano infuocati.
Però forse ne avevo bisogno. Di respirare di nuovo quell'aria.
Quell'aria dei tempi che furono.
Quell'aria di quell'assurda spirale temporale durata due anni.
Quella spirale in cui ho messo tutto il mio cuore, il mio amore, in cui è successo di tutto e alla fine, tutto è tornato come prima.
Come se nulla fosse successo.
Come l'eclissi di Perfetti Sconosciuti.
Ma io ne ho memoria.
Purtroppo è successo davvero.
È mattina, presto, ma non tanto presto.
Me la prendo comoda, tanto nessuno mi corre dietro.
Comincio a camminare, in quella strada solitaria che immortalai due anni prima, in senso opposto.
Il cielo è coperto, carico di nuvole, come è il mio umore. Colmo di risentimento.
Forse piove. Forse no.
Caffè. Sigaretta.
Mi dirigo all'appuntamento, ma devo aspettare.
Non mi conviene ritornare indietro. E soprattutto, non mi va.
Era da tanto, troppo tempo, che quelle strade non mi vedevano più.
Decido di restare e camminare.
Giro tutte le strade, tutte. Quelle associate a un momento particolare e quelle, in fin dei conti, ancora sconosciute al dolore.
Il cielo è incerto. Il sole è timido.
Forse pioverà, ma non me ne frega niente.
Io sotto la pioggia ci sono cresciuto.
Ripeto quel giro estenuante un paio di volte. Altro giro, altro caffè. Altra sigaretta.
Rivedo quella persona che qualche giorno prima mi ha scritto, e che non sentivo da tempo.
Da quei due anni bellissimi e pieni di cazzimma.
Parliamo, di come vanno le cose. Mi invita di andare a fargli visita qualche volta.
È stata una piacevole sorpresa.
Dopo due anni.
Quanti caffè bevuti, quante sigarette fumate.
Quanti giri, in ogni parte della provincia.
E quante giornate passate là dentro.
Quanta pazienza che ho avuto.
Tanta attesa.
Compresa quella di quei fine settimana.
Alla fine il sole esce, con un po' di fatica.
Ma quel giro, che da una parte mi ha fatto respirare di nuovo, mi ha fatto rivivere quell'enorme nube temporalesca di quei due anni.
Mi dispiace che le persone più vicine a me, alla fine si sono interfacciate a te - in un modo abbastanza paraculo direi - dicendo che io ho i miei "punti deboli". Ma tutti li abbiamo.
Siamo frangibili. Tutti.
Chi più, chi meno.
Il mio problema più grande è uno solo.
Aver incontrato gente come voi.